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Triestina, l'ex ds: "Ripartire non sarà facile"

di Federico Errante
Fonte: Il Piccolo

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© foto di Federico De Luca

Come si fa a ripartire dalla Lega Pro, dovendo sopportare una brusca riduzione dei costi per rimediare alla mancanza di entrate? E soprattutto con contratti costosi ancora in corso e una situazione societaria incerta? Un’esperienza del genere, anzi ancora più traumatica viste le condizioni in cui versava la Salernitana, l’ha vissuta lo scorso anno con i dovuti distinguo Nicola Salerno, ds della squadra campana ora impegnata nei play-off per la promozione in B. Ci sono diverse analogie con l’attuale Triestina, soprattutto alcuni contratti onerosi in corso o la delicata situazione di giocatori messi in disparte durante la stagione.

CONTRATTI

La ricetta dell’ex dirigente alabardato è chiara: puntare su buoni giovani con stipendi bassi, perché liberarsi con facilità dei contratti onerosi in corso è quasi un’illusione. Nicola Salerno lo sa bene perché ha dovuto affrontare lo stesso problema senza riuscire a risolverlo, se non in minima parte: «C’è poco da fare, quando hai dei contratti pluriennali in corso, a meno che non abbiano qualche clausola particolare, li devi rispettare. Non puoi fare in altro modo, non li puoi certo eliminare. E poi è difficile che altre squadre prendano giocatori con situazioni di questo genere. Forse si può fare qualche scambio, ma le società disposte a farlo ti scaricano a loro volta una situazione simile».

STIPENDI

Una situazione pesante che, come detto, Salerno ha vissuto sulla propria pelle quest’anno: «Io ne ho avuti quattro di questi contratti onerosi che abbiamo cercato in tutti i modi di sistemare, stipendi da 250mila euro a stagione. Ma solo Pestrin è andato via a gennaio, al Frosinone, mentre sono rimasti Montervino, Peccarisi e Polito». E infatti si sono create situazioni delicate, con esclusioni e reintegri.

RISPARMIO

Se su questo fronte è difficile tagliare, dove si può risolvere l’intricata matassa? Ovviamente la politica può essere solo quella del risparmio sul resto della rosa, che deve essere formata da giovani a basso costo: «Noi abbiamo composto il resto della squadra con ragazzi a basso stipendio, anche 30mila euro. E’ lì che bisogna risparmiare, ovviamente bisogna fare bene il mercato e scegliere giovani validi. Poi naturalmente dipende da cosa si vuol fare, se costruire una squadra per risalire in B oppure per salvarsi: questo determina le scelte».

GIOVANI

Del resto, come spiega lo stesso Salerno, una squadra di Lega Pro ai giovani deve puntarci per forza: «Un certo numero di under devi farli giocare proprio perché lo dice il regolamento. E’ anche vero che tutto questo dà pure un leggero sollievo a livello economico, perché ci sono premi per chi fa giocare di più i giovani. Di certo, a chi sarà il ds della Triestina, toccherà quest’estate una bella battaglia».

RETROCESSIONE

Quanto alla retrocessione alabardata, Salerno osserva: «Un po’ la Triestina l’ho seguita e devo dire che ero sorpreso dal campionato che stava facendo. Poi però l’ho vista in qualche occasione e non mi sono sorpreso più. Ma quando si è in certe condizioni di classifica la tensione gioca brutti scherzi. Non è stata decisiva la sconfitta con il Vicenza, gli errori sono stati fatti all’andata e a inizio mercato».

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