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Vicenza, Brocchi: “Scacciare le paure, la classifica non va guardata”

di Christian Pravatà
Fonte: www.lrvicenza.net

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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Mister Brocchi ha incontrato la stampa alla vigilia della sfida di campionato contro la Cremonese, in programma domani alle 20.30, allo stadio Menti.

“E’ una squadra che lavora con l’atteggiamento giusto, anche se in pratica abbiamo fatto un solo allenamento ieri con tutto il gruppo dei disponibili. Ho visto dei ragazzi che hanno voglia di uscire da questo momento difficile e delicato, la speranza è che questo atteggiamento lo ripropongano domani in campo. Questa squadra ha dei valori temperamentali importanti, ora devono solo riuscire a tenere lontana quella paura che ogni tanto viene durante la partita che può compromettere la prestazione e il risultato.

Ho provato a far capire loro che in questo momento non bisogna pensare a ciò che è successo di negativo ma bisogna affrontare con la testa alta il momento, perché questa squadra ha le qualità e la paura non deve esistere. Ci deve essere entusiasmo e la voglia di vincere il proprio duello con il rispettivo avversario, perché dopo un solo allenamento è difficile parlare di tattica, di gioco e di situazioni di altro genere.

La reazione di Padella? Ho parlato personalmente con Emanuele, è stato un episodio sporadico. E’ un ragazzo che tiene tantissimo alla causa, un ragazzo che è molto legato alla maglia e alla piazza. Siamo umani e può succedere a chiunque di perdere le staffe o avere una volta una reazione sbagliata. Lui ha chiesto scusa ai compagni, alla società e all’allenatore.

Da cosa ripartire? Dall’atteggiamento dei ragazzi durante l’allenamento che mi ha ben impressionato. E’ normale che siano dei giocatori che non sono ancora al top della forma, magari a causa di infortuni patiti, penso ad esempio a Meggiorini e Diaw. Sto cercando di valutare i giocatori che mi possono dare garanzie per domenica, è difficile fare rivoluzioni dopo un allenamento o fare cose diverse che invece di dare qualche certezza in più, le mini. Ho già iniziato a parlare con loro per far capire cosa chiederò nel prossimo periodo. Tuttavia la bacchetta magica non ce l’ho io, come non ce l’ha alcun allenatore. Almeno all’inizio servirà un po’ di tempo per poter mettere i propri pensieri in campo e vedere quali giocatori hanno le caratteristiche che si avvicinano di più al mio pensiero di gioco. Ora è un po’ presto per poterlo dire. Un risultato positivo ci darà autostima, so il lavoro che dovrò fare, come so che il risultato di domani non cambierà il mio lavoro, né in un senso, né nell’altro. Abbiamo bisogno di allenamenti insieme e di conoscenza reciproca. La gara di domani è importante per ritrovare un po’ di autostima per mettere in campo i valori che i ragazzi hanno.

Ci ho messo 5 secondi a decidere di venire? Ha inciso molto la rosa che ho a disposizione e ha inciso molto il fatto che questa è una piazza importante. Spero che i nostri tifosi capiscano il momento di difficoltà e aiutino i ragazzi. Qui i tifosi possono essere un’arma in più, soprattutto in momenti delicati come questo. Ho sempre guardato con ammirazione il tifo di Vicenza che dava tanto alla squadra, nei momenti di difficoltà di una squadra, sentirsi spinti ti dà qualcosa in più ed un’energia incredibile e lo chiedi solo nei posti in cui sai che lo puoi ricevere, perché in alcune piazze è inutile chiederlo. I tifosi qui possono essere un valore aggiunto, giocare in 12 è bello ed emozionante.

Ranocchia? Può essere che parta dall’inizio. L’ho visto bene e alla sua età si recupera abbastanza in fretta, magari non avrà i 90 minuti essendo alla terza partita. Ma è un ragazzo serio e un professionista serio. Diaw? Valuteremo sia lui che Meggiorini e tutti gli altri acciaccati. Poi la gara è fatta da 90 minuti più recupero, quindi sono tutti importanti: sia chi parte che chi subentra. I risultati a volte li determinano i cambi, perché possono farti vincere, perdere o pareggiare le partite. Non sono fondamentali solo gli 11 titolari, perché quelli che non partono dall’inizio possono essere determinanti a gara in corso, o possono essere fatte delle strategie perché magari a mezz’ora dalla fine reputo di avere in squadra dei giocatori che mi possono dare qualcosa in quei minuti. A volte la scelta non è sul preferire un giocatore al posto di un altro, ma di un pensiero su quello che potrà essere la partita e la gestione della stessa.

Il livello della B? Ho sentito varie volte dire che è più difficile quest’anno, ma non sono così d’accordo. Anche lo scorso anno c’erano squadre molto forti, penso alle retrocesse dalla A, poi anche il Covid, ma anche diverse squadre che si erano rinforzate. E’ un campionato bello e avvincente, dove tutte le squadre possono vincere e perdere contro chiunque. Perché in Serie A, 9 volte su 10 la prima in classifica batte l’ultima, mentre in Serie B è diverso, è più equilibrato.

Come vive il cambio con Di Carlo per il suo rapporto con Vicenza? Lo vivo con grandissimo rispetto. E’ una persona perbene e negli anni da avversari ci siamo sempre ritagliati uno spazio, o prima o dopo la gara, per parlare. Ho stima di lui e so che ha molta più esperienza di me come allenatore, per questo nel corso degli anni prendevo le sue parole e i suoi consigli, come qualcosa di importante. Qui lui è una bandiera e ha fatto un lavoro importante perché vincere non è mai facile e quando una squadra vince un campionato dei meriti li ha l’allenatore e lui secondo me ha fatto un grandissimo lavoro. Purtroppo il calcio è questo, è successo a me, a lui, a chiunque. Se siamo tanti allenatori, lo siamo anche perché succede questo. Ma ho grandissimo rispetto e stima e lui lo sa, non serve che lo dica.

La classifica? Non va guardata. I ragazzi devono scacciare i timori e devono pensare solo alla partita di domani. Siamo tutti consapevoli della classifica e del momento, serve pensare alla gara ed entrare in campo con lo spirito giusto, ribattendo colpo su colpo ed essere convinti di poter fare qualcosa di buono per iniziare un cammino importante”.

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