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PESCARA E SPEZIA, MA QUANDO SUONA LA SVEGLIA? ECCO IL VERO PADOVA, NUOVA LINFA PER LA SALVEZZA. BARI, IL TUO E’ UN MIRACOLO DA PREMIO OSCAR

di Marco Russo

Escludiamo i due poli, sul quale presto la matematica farà valere il suo inflessibile potere di giudice supremo: è tutto ancora aperto in questo torneo di serie B che non accenna a trovare vie di definizione. Fatta eccezione per il Palermo e per la Juve Stabia, lo ripetiamo. In Sicilia sono già partiti gli ordini per l’acquisto di bandiere e stendardi con i quali colorare di rosanero Palermo per la festa della promozione. In Campania lo spettro del ritorno in Lega Pro va sempre più metabolizzandosi per le Vespe.

Poi, è solo un groviglio di soluzioni incerte e in perenne mutamento. Specie per l’alta classifica, per la zona playoff. Perché dal secondo all’undicesimo posto, dall’Empoli allo Spezia, può davvero succedere di tutto. Agganci, sorpassi e controsorpassi: un magma fluido di che rifiuta di trovare stabilità, ecco cosa è la serie B in questa stagione. Certo, c’è chi ha tanto da recriminare. Prendete Pescara e Spezia. Due software programmati per la promozione che invece girano lenti e senza grosse garanzie di rendimento. La sveglia, quando suona? Il pareggio in casa contro una coriacea Reggina vale come l’ennesima occasione sprecata per il Delfino. Le soluzioni a cinque stelle del reparto offensivo non bastano se la fragilità del reparto arretrato vanifica tutto.

A La Spezia, poi, tira aria pesante. Non tanto per il pari di ieri contro il Modena, arrivato con una tenace resistenza degli uomini di Mangia rimasti in nove. Ma per un altro campionato da “doveva essere ma non è stato”. Il tempo delle sentenze non è ancora giunto però la sensazione è che all’appuntamento con il treno serie A, anche questa volta gli aquilotti arriveranno in ritardo. In basso, nuova linfa per il Padova. Ecco il vero valore dei biancoscudati! Forse per la prima volta la squadra veneta ha dimostrato a pieno tutte le proprie qualità. Con quei valori è pressoché impossibile dimorare nei bassifondi della graduatoria. Succede questo, quando si rema tutti dalla stessa parte. La strada è tracciata, c’è uno spirito nuovo che può portare alla salvezza.

A proposito di unità di intenti: impossibile non parlare del miracolo Bari. Una società che non esiste a cui fa da contraltare una formazione che lotta, vince e regala spettacolo. Epico il 3-4 del “Provinciale”. Roba da kolossal americano, da premio Oscar. Una statua ad Alberti e i suoi ragazzi, andrebbe costruita all’esterno del San Nicola. Perché quello che stanno facendo ha del sensazionale. Soli, contro tutto e tutti.


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