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TOP E FLOP BOLOGNA-PESCARA

di Tommaso Ardagna

Fra appuntamenti mancati e gradite conferme, si chiude la stagione dei Top e Flop della Serie B 2014/2015 con i protagonisti in positivo  e in negativo della finale play Off Bologna-Pescara, che ha incoronato i rossoblù e deluso i biancazzurri.

TOP

SANSONE (Bologna): Ci teneva a rispondere presente nella serata decisiva dove portare a compimento un obiettivo sudato e atteso fin dalla fine dello scorso campionato di A conclusosi con un’amara retrocessione e lo ha fatto realizzando il gol che di fatto regala la di nuovo la massima serie ad una città che per il calcio italiano è una parte di storia. Proprio come Sansone, che in questo finale di campionato la storia del Bologna ha contribuito a scriverla anche lui.

ODDO (Pescara): Un Pescara che si gioca la qualificazione fino alla fine e che solo la traversa di Melchiorri in pieno recupero della finale di ritorno è riuscito a fermare è di certo anche e soprattutto merito suo. Sulla panchina del Pescara, squadra della sua città, 20 anni dopo il padre, saranno state pure poco più di 5 partite, ma di certo Massimo Oddo si è meritato la riconferma al timone della nave biancazzurra.

MATUZALEM (Bologna): Stoico combattente, ha dato l’anima fino alla fine, ricevendo pure qualche colpo dal suo omologo dall’altra parte Torreira, che sostituiva niente meno che un collega del calibro di Bjarnason; instancabile, ha voluto dedicare la promozione del Bologna anche a coloro che credevano o peggio avrebbero preferito, che questo traguardo fosse tagliato da altre squadre.

FLOP

MBAYE (Bologna): Con una posta in palio di tal spessore, serviva anche metterci un po’ più di astuzia e di esperienza. Caratteristiche che non si sono viste in Mbaye, centrocampista del Bologna, spesso in ritardo nel fermare gli avversari, frettoloso nel concludere quando si proiettava in avanti e che a metà secondo tempo la combina grossa vedendosi sventolare in faccia il secondo giallo che ha fatto tribolare non poco uno stadio intero. Se non altro rimedia il selfie negli spogliatoi con il proprio presidente Taco Pina.

TORREIRA (Pescara): Forse la responsabilità di sostituire un leader e uomo da 12 gol stagionali come Bjarnason si èrivelata troppo grande per Torreira, ventenne centrocampista del Pescara, che in mezzo al campo pensa al ring nella partita inscenato con Matuzalem e poco efficace nello spazzare quel pallone consegnato nei pied di Sansone per l’1-0.

LARIBI (Bologna): Non proprio quel centrocampista brioso e dalla buona propensione offensiva che conoscevamo.  Dopo il suo secondo campionato di B a buonissimi livelli, Karim Laribi è mancato proprio nella serata più importante. Bene per lui però, che un Bologna più sciabola che fioretto è riuscito a tagliare un fondamentale traguardo.


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