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ESCLUSIVA TB - Di Bari: "Sorpresa Brescia e quella volta che provai a prendere Donnarumma. Foggia, l'anomalo digiuno degli attaccanti e il talismano Kragl. Tonali come Verratti"

di Marco Lombardi

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Di Bari
Di Bari

Interpellato in esclusiva da TuttoB.com, Giuseppe Di Bari, ex ds del Foggia, ha tracciato un'accurata panoramica del campionato cadetto.

In testa alla classifica la situazione è fluida e incertissima: sarà così fino alla fine?

“È una bella bagarre. Questo è un campionato dove regna sovrano l’equilibrio. Sembrava che il Palermo potesse dominare, poi è venuto fuori, a sorpresa, il Brescia che ha trovato continuità di gioco e risultati. Donnarumma sta facendo non bene, ma benissimo: è un giocatore per il quale stravedo e che, quando militava nella Salernitana, ho cercato in tutti i modi di portare a Foggia, purtroppo senza riuscirci. Allargando il campo, in lizza per la promozione diretta ci sono anche Benevento, che dispone di una grande squadra ed è partito per vincere, Lecce, Pescara e Verona, sebbene dagli scaligeri, in ritardo sulla tabella di marcia, ci si aspettasse di più”.

Soffermandoci sul Palermo, quanto può incidere la delicata situazione societaria sul rendimento della squadra di Stellone? Il 3-0 incassato a Crotone è solo un incidente di percorso o un preciso segnale?

“La sconfitta di Crotone è stata una bella botta. Inutile nascondersi dietro un dito, le problematiche societarie influiscono a livello mentale. Non è mai facile, in questi casi, estraniarsi dalle vicende extracalcistiche e conservare la necessaria serenità. Detto questo, mi auguro che il rovinoso stop contro i pitagorici rappresenti solo un incidente di percorso. E tuttavia sono convinto che il Palermo lotterà fino in fondo per la Serie A”.

Anche in coda è bagarre, con tante squadre racchiuse in un fazzoletto di punti e altre, ‘insospettabili’, che rischiano concretamente di essere risucchiate nel vortice dei playout.

“Fino alla Cremonese sono tutte invischiate nella lotta per non retrocedere. Anche l’Ascoli è solo apparentemente tranquillo. Dietro non molla nessuno e tutti daranno filo da torcere fino alla fine”.

Veniamo al Foggia. La prima cosa che balza agli occhi è la sterilità degli attaccanti. Stupisce, classifica dei marcatori alla mano, trovare giocatori del calibro di Mazzeo e Iemmello inchiodati a quota 4.

“È un’anomalia che nemmeno io, dall’esterno, riesco a decifrare. Per il bene del Foggia spero vivamente che Mazzeo e Iemmello possano sbloccarsi quanto prima perché sono giocatori importanti, che hanno sempre realizzato tanti gol”.

Meno male che c’è Kragl a togliere, spesso e volentieri, le castagne dal fuoco.

“Verissimo, ormai è diventato una sorta di talismano. Ogni volta che gli capita l’occasione non si tira indietro e tenta la stoccata risolutiva. Con il sinistro poderoso che si ritrova, è riuscito a mettere una pezza in diverse circostanze”.

Lei conosce bene Padalino, con cui peraltro ha giocato in Serie A nel Foggia: è il tecnico giusto per trascinare i satanelli alla salvezza?

“Sì, Padalino ha gli stimoli e la determinazione necessaria per far uscire dalle sabbie mobili i rossoneri, fermo restando che mi dispiace molto per l’esonero di Grassadonia, un altro mio ex compagno. Pasquale è all’esordio in Serie B, ma ha la fortuna di trovarsi in un contesto che conosce per averlo già vissuto anche da allenatore, quando era alle mie dipendenze. Ci sarà da pedalare, ma il Foggia raggiungerà la salvezza. Io sono fiducioso”.

Cambiamo argomento: quale la sorpresa e quale, invece, la delusione del campionato?

“Sono diverse le sorprese... Lecce e Pescara, ad esempio, non credo fossero partite con l’obiettivo di competere per la promozione diretta. La vera rivelazione però, a mio parere, è il Brescia: come detto poc'anzi, non mi aspettavo di trovarla addirittura in testa alla classifica. Quanto alla delusione, dico senz’altro il Crotone perché gli obiettivi erano ben diversi, considerato il valore della squadra e la presenza in panchina di un tecnico bravo e preparato come Stroppa. L’arrivo di Oddo, poi, non ha dato benefici. Preciso però che il Crotone rappresenta una delusione solo sul piano dei risultati, perché la squadra esprime un calcio propositivo e piacevole. Purtroppo i rossoblù pagano una classifica precaria che, a livello psicologico, non consente loro di giocare con tranquillità”.

Parliamo di giovani: Tonali è già pronto per una big?

“Ricordo che l’anno scorso Boscaglia, allora tecnico del Brescia, mi confidò di essere rimasto enormemente impressionato dalle qualità del ragazzo. Oggi Tonali è definitivamente sbocciato e rappresenta una bellissima realtà. Il suo mi pare il percorso di Verratti…”.

Altri talenti emergenti sfornati dalla cadetteria?

“Ce ne sono parecchi… Un giocatore da cui mi aspettavo molto di più è Carraro, che era a Foggia e adesso è a Perugia, dove sta giocando e dimostrando il suo valore. Si tratta di un giovane molto interessante, con qualità tecniche importanti. Forse bisognava avere solo un po’ di pazienza. E poi Gravillon del Pescara, Tutino del Cosenza, Montipò del Benevento, Dragomir e Kouan sempre del Perugia, Okereke, Maggiore e Pierini dello Spezia…”.  

    

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