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ESCLUSIVA TB - Giuseppe Bellusci: "Di Catania ho tanti ricordi importanti. Voglio riportare il Leeds dove merita"

di Francesco Becciani

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© foto di Federico De Luca

Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tuttob.com, Giuseppe Bellusci, ex difensore di Catania e Ascoli, ha parlato dei rossoazzurri, della sua attuale squadra, il Leeds, ma anche delle differenze tra il calcio italiano e quello britannico.

 

Partiamo con il tuo passato, ovviamente rossoazzurro. In questi cinque anni al Catania, qual è l’emozione più grande che ti porti deitro?

“Il record di punti in Serie A è stata una grandissima emozione. L’aver scritto delle pagine importanti della storia rossoazzurra è stato bello. Anche l’indimenticabile anno con Montella è stato superlativo sia dal punto di vista personale coronato dalle 32 presenze, sia da quello di squadra dove abbiam fatto un gran campionato, da li appunto il soprannome del “piccolo Barcellona”. Da Catania porto sicuramente tantissimi ricordi positivi non solo quelli già citati.”

Segui ancora le vicende del Catania? Ti aspettavi questa difficoltà d’approccio al campionato?

“Seguo ancora il Catania, non in maniera giornaliera ma al termine della partite vado a vedere il risultato. Al di la della squadra che mi ha adottato per cinque anni, ho diverse persone che conosco a Catania e diversi compagni con i quali ho un buonissimo rapporto, come  Edgar Cani che è un mio amico vero nel calcio, ce ne sono pochi e io ho avuto la fortuna di incontrarlo. Ho avuto la fortuna di fare la Serie B quando ero giovane ad Ascoli, ma era un campionato diverso. Quando ero in Italia la seguivo molto grazie a diverse persone che conosco. Col passare del tempo si è persa un po’ la qualità del campionato che si è basato soprattutto sulla  quantità, dovuto alle difficoltà economiche che il calcio italiano ha in questi anni. Credevo in un Catania migliore anche se ero certo di alcune difficoltà, perché per affrontare al meglio la Serie B devi esserci dentro ed è una realtà totalmente diversa dalla Serie A.”

Tanti goal subiti al Catania. Qual è la parola d’ordine per un difensore centrale?

“Non mi sento di dare consigli o di dire quali siano le cose giuste o sbagliate per i miei ex compagni che comunque sia ha lasciato grandi emozioni dentro di me. Posso dire la concentrazione come elemento fondamentale, ma non è mai facile. La Serie B è davvero lunga e il Catania credo che ancora abbia tempo. Al di là dei goal subiti, sta ritrovando la giusta atmosfera e la familiarità tra i giocatori e credo che gli etnei nonostante la falsa partenza possa farcela”

Il tuo presente parla di Leeds. Com’è la vita in oltremanica?

“E’ tutto totalmente differente. In Italia si basa tutto sul fare la partita in settimana, sia nel campo a livello tattico dove qui si lavora poco, si pensa più a fare la fase di possesso, partitine e a tenere alta l’intensità di gioco rispetto all’Italia. Fuori dal campo invece rispetto al belpaese dove si vede solo calcio tra giornali e televisioni, qui viene vissuto solamente alla partita, che giochi il sabato, il martedì o la domenica. Qualunque squadra ha un seguito di tifosi importanti. Io per fortuna grazie a Cellino, al direttore Salerno e al mio procuratore Pagliari ho avuto la possibilità di entrare in un club prestigioso come il Leeds e rispetto alle altre abbiamo più tifosi.”

Oltre l’aspetto tattico, quali sono le sostanziali differenze tra il calcio nostrano e quello britannico?

“In Italia si gioca più di tattica sia individuale che di reparti. Qui  tatticamente si lavoro davvero poco ed è più difficile. Io ho caratteristiche diverse e nel calcio inglese mi sono adeguato bene in maniera rapida. E’ un tipo di calcio che mi piace per quelle che sono le mie caratteristiche, vedi l’aggressività, la rapidità e l’esplosività. Dove in Italia potevo essere penalizzato dal punto di vista arbitrale, quando c’è un contatto viene subito sanzionato, qui è molto differente, si gioca molto più a calcio e gli arbitri sono molto più aperti al contatto fisico.”

Dove vede il suo futuro Giuseppe Bellusci?

“Sono arrivato qui firmando un contratto abbastanza lungo di 4 anni, scadenza 2018, perché c’è un progetto importante. Io sono una persona di parola e al di la del progetto di Cellino, mi sono immerso in questa realtà e spero di coronare il sogno di tanti tifosi di rivedere un club così importante in Premier League. Il mio obiettivo prioritario ad oggi è cercare di portare il Leeds insieme ai miei compagni nel palcoscenico che merita, poi certo che essendo italiano, c’è la famiglia ci sono gli amici, in futuro chissà. Da grandissimo tifoso dell’Ascoli che seguo nonostante la distanza, un domani mi rivedo a casa. Però lo ripeto attualmente il mio obiettivo è riportare il Leeds dove merita.”

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