Portogruaro, Cunico: "Play-out a 47 punti"

© foto di Tommaso Sabino

Il capitano con il granata cucito addosso. Qualcosa in più di un ”semplice” calciatore. Da quel “qualcosa” deve uscire quel “più” per alimentare il lumicino della speranza-salvezza.

Marco Cunico, quanto ci credete ancora?

"A quattro giornate dal termine del campionato dobbiamo cercare di affrontare tutte le gare con convinzione e maggiore serenità possibile. Siamo a tre punti dai playout, ovvero il nostro obiettivo".

Magari andate in trasferta e fate ancora punti. Mancano quelli in casa, però.

"Tra le mura amiche stiamo palesando delle difficoltà. Va detto però detto che con la Triestina e il Pescara abbiamo lasciato per strada punti pesanti. Sabato erano gli avversari ad avere la partita in pugno: noi non riuscivamo, nel secondo tempo, a renderci pericolosi".

Non avete scontri diretti e contro le diretti concorrenti per la salvezza avete ottenuto buoni risultati.

"Questo è vero. Diciamo che a 49 punti dovremo avere una buona posizione nella griglia playout, ma è difficile fare 9 punti nelle 4 partite che rimangono. Spero quindi che a quota 47 ci sia la possibilità degli spareggi".

Contro il Pescara eravate rimaneggiati, ma la sensazione è che quando giocate per vincere facciate fatica.

"Dobbiamo cercare di pensare il meno possibile e affrontare una partita alla volta. Se dovessimo perdere con l’Atalanta non sarebbe ancora finita".

A Bergamo dovrete tornare a essere sbarazzini.

"Sarà dura visto che loro hanno perso a Livorno e dovranno quindi vincere in casa. Se torniamo da Bergamo con un punto è tanto di guadagnato".

Come stai fisicamente?

"Penso che non sia il momento ideale per parlare di me. L’allenatore decide per il bene della squadra, le sue scelte vanno rispettate. L’unica cosa che mi dispiace è legata al momento, ai risultati. Per quanto mi riguarda, sono sempre a disposizione, al servizio della causa".

Servirà anche il pubblico, che sabato per la prima volta vi ha fischiati. Vuoi inviare un messaggio ai tifosi?

"Tutto va capito e va accettato, anche se non tutti possono comprendere cosa succede in campo e per quale motivo. La speranza è che i nostri tifosi ci diano una mano fino al termine della stagione, poi tireremo le somme".