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Frosinone, Longo: "Scendiamo in campo sempre per vincere, non firmerei mai per un pari"

di Christian Pravatà
Fonte: www.frosinonecalcio.com

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© foto di Federico Gaetano

Un derby all’orizzonte di Moreno Longo. Anzi, due. E sì perché il tecnico giallazzurro, piemontese di nascita, ha chiare origini pugliesi: la madre è di Bari – esattamente il cuore della città, Corso Mazzini – e il papà è della provincia di Foggia. E così ecco servito sul piatto che quello di sabato sarà, appunto, un doppio derby per il tecnico giallazzurro. Il consueto incontro con la stampa che anticipa di un giorno l’ultima trasferta… casalinga ad Avellino si tiene nella sala del Centro Sportivo di Ferentino.

Mister Longo, paradossalmente in vista della la partita con il Bari, il Frosinone è avvantaggiato per un motivo semplicissimo: gioca già da squadra, il Bari invece ancora non lo è.

“Non sono d’accordo. Avrei preferito incontrare il Bari dopo due vittorie e non dopo le due sconfitte che hanno patito. So benissimo che tipo di metteranno approccio e dedizione metteranno, reduci come sono da due ko. Dovremo essere bravi ed attenti a non abbassare la guardia. E farci trovare pronti. Loro si presenteranno con il coltello tra i denti. Arriveranno con tante tensioni ma con un altro piglio”.

A Pescara gara entusiasmante, per la rimonta. Ma una squadra che punta a programmi ambiziosi non può prendere certi gol come quelli incassati all’Adriatico. C’è qualcosa da rivedere secondo lei negli uomini?

“Che ci sia qualcosa da migliorare è scontato e di cose da migliorare ne abbiamo tante. Condiviso il fatto che non possiamo commettere verte ingenuità come nel primo tempo, nonostante avessimo il pallino in mano e dessimo sempre la sensazione di creare pericoli, vedi tre pali e situazioni da gol. La squadra però deve acquisire una maturità tale che faccia capire che talune situazioni, riviste in settimana, vadano gestite meglio. Questa è una categoria che quando sbagli vieni punito. Dobbiamo essere bravi anche da collettivo. La fase difensiva poi riguarda 11 giocatori. Ma il cinismo del Pescara ha evidenziato ogni minimo nostro errore. E tutto questo deve portarci ad approcciare la gara di sabato diversamente. Gli uomini? Non è questione di uomini ma di attenzione generale. Due gol li abbiamo presi su una transizione negativa, quindi in quei frangenti serviva un lavoro diverso. L’errore non è tanto nella difesa ma nel posizionamento generale della squadra sulle ripartenze del Pescara”.

Lo scorso anno l’assenza di Paganini ci è costata la promozione. Per il momento andrà avanti con il 3-5-2 o poi penserà di passare alla difesa a quattro?

“Innanzitutto sono molto dispiaciuto per la perdita di Luca. A livello umano dispiace che un calciatore delle sue qualità abbia subìto un altro stop alla sua carriera. Trovare un giocatore come lui è sicuramente difficile, uno che sappia abbinare qualità a quantità. Detto questo non ci piangiamo addosso, come deve essere nostro costume e abitudine. Cercheremo di trovare altre dinamiche con questo organico. Adesso andremo avanti con lo stesso sistema e se ci sarà opportunità valuteremo attentamente anche perché dovrà essere una crescita della squadra e servirà in prospettiva anche per confrontarci con altre formazioni durante la stagione. Oggi farlo sarebbe un azzardo perché vorrebbe dire aver buttato 50 giorni di lavoro”.

L’alternativa sono Matteo Ciofani e Frara. Ma ha pensato a giocare con Beghetto a destra con Crivello a sinistra?

“Alle alternative citate aggiungerei anche Matarese. Ci sono questi tre giocatori che possono supplire alla assenza di Paganini anche se con caratteristiche diverse. Non c’è una sola soluzione quindi, adatteremo e valuteremo nel corso del lavoro settimanale. Se ci daranno sensazione che quella soluzione (di Beghetto e Crivello, ndr) possa avvenire con naturalezza non ci faremo trovare impreparati. Ma è più facile che un destro vada a sinistra e non viceversa, questo per approccio particolare di postura sulla palla. Ma, ripeto: se dovessimo ottenere risposte positive saremo attenti”.

Tre partite in sette giorni, due in meno di quattro.

“Questo aspetto non incide assolutamente nella preparazione di questa gara. Noi rispetto agli altri avremo la spada di Damocle di due partite e mezza fuori casa, per il resto tre partite ravvicinate le hanno anche gli altri. Permettetemi di dire invece che auguro e spero che come ci stanno seguendo i nostri tifosi oggi, continuino a seguirci con il Bari, abbiamo bisogno del loro apporto e del loro calore. Il fatto di poterli sentire al nostro fianco sarebbe una spinta in più”.

Il Bari dal punto di vista tecnico come lo giudica?

“Troviamo un Bari con tanta qualità, un Bari costruito per andare in A. Un Bari che sta proponendo un calcio diverso: palleggio, possesso palla, catene esterne che lavorano molto bene con gli interscambi, con rotazioni che in Italia si sono viste poco, è tipica europea. Ha giocatori che continuano la corsa quando danno la palla e vanno a cercare l’inserimento. Possono crearci difficoltà ma il Frosinone deve avere consapevolezza di se stesso e con la qualità che ha non deve temere gli avversari”.

Firmerebbe per un pari?

“No, mai. A cose fatte potrebbe essere un buon punto ma il Frosinone deve andare in campo per vincere. Prima della partita non si firma mai per il pari”.

Quanti punti le piacerebbe ottenere nelle prossime tre partite?

“Non ne voglio fare un concetto solo di punti. Sono sincero, dopo tre giornate la classifica io non la guardo perché ha poco senso. Sarò soddisfatto se il Frosinone continuerà a crescere di personalità, anche lontano da casa. Sappiamo tutti che giochiamo ogni partita per vincere”.

Recupererà Soddimo e Dionisi tra due gare, cosa significa?

“Fondamentale avere due giocatori molto importanti per la categoria, ci permetteranno di avere alternative valide. Quando si parla di squadra si parla di una intera rosa, ben venga questa situazione nella speranza che per ingenuità come quella delle squalifiche sia stata posta la parola fine perché è molto difficile da superare”.

Lo senti un po’ derby della panchina? Visto i suoi trascorsi con la Primavera del Torino e quelli di Grosso con i pari grado della Juve…

“Non lo sento affatto derby della panchina, pur avendone fatti tanti contro Fabio Grosso credo che oggi le due realtà siano importanti con due allenatori che si daranno battaglia a prescindere dai trascorsi”.

Mister a Pescara abbiamo costretto una squadra a giocare di rimessa, abbiamo comandato il gioco. Con il Bari dovremo avere lo stesso atteggiamento?

“E’ quello che deve riuscire a proporre il Frosinone. Per mentalità vogliamo fare la partita con più continuità possibile. In settimana si provano della situazioni che a volte riescono ed altre meno. Faccio l’esempio della gara con il Cittadella, appunto l’avversario che magari in quel momento stava meglio di noi e aveva un gruppo che gioca da due anni insieme. Di conseguenza lo spirito nostro deve essere sempre quello di offrire un calcio propositivo”.

Anche senza Paganini?

“La qualità di Paganini è abbastanza identificata. Dovremo essere bravi a trovare delle dinamiche che non ci facciano perdere quel tipo di fisionomia e quella spinta offensiva. Faccio l’esempio di Crivello, che si è espresso nelle ultime settimane in fase offensiva ed anche realizzativa attraverso quello che si era cercato di proporre durante la settimana. In questo dobbiamo essere bravi a cercare di portare chi giocherà a destra ad offrire sul campo le caratteristiche di Paganini e comunque a trovare in un altro ruolo un elemento che compensi la sua assenza”.

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