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Nocerina, l'ex diggi del Bologna Longo: "I molossi devono essere riammessi in B"

di Luca Esposito

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© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Uomo di calcio e conoscitore del mondo del pallone in tutte le sue sfaccettature, Dott. Carmine Longo, salernitano doc, all'anagrafe ha 66 anni, ma più di quaranta ne ha passati in questo ambiente. Un luogo in cui egli stesso ammette di non riconoscersi più per il "marcio" che sta uscendo fuori da questo ultimo scandalo sul calcio scommesse. Ha speso la sua vita professionale per tantissime squadre, protagonista nel Cagliari di Ranieri degli anni ’80, che partì dalla C1 fino ad arrivare alla Uefa e dove scoprì telenti come Firicano e Fonseca. Ultima sede Bologna, dove Longo è stato lo scopritore di Gaston Ramirez il talento uruguagio dei rossoblè e, fino al mese di Aprile, ha ricoperto il ruolo di responsabile dell’area sportiva sotto la gestione Porcedda, poi il divorzio. Longo, contattato in esclusiva dai colleghi di Tuttonocerina.com ha parlato a 360° del mondo calcistico, snocciolando il suo sapere e la sua esperienza maturata durante la sua lunga carriera, utilizzando anche espressioni forti frutto della sua indole e della sua passione per questo sport. Queste le sue parole:

Buonasera Direttore Longo, iniziamo dallo scandalo del calcio scommesse. Qual è la sua opinione al riguardo?

"Io penso che la Nocerina merita il ripescaggio. Nella giustizia sportiva non dovrebbero esistere i patteggiamenti per le squadre recidive. Siamo di fronte ad una realtà in cui squadre che hanno fatto degli illeciti si ritrovano con sanzioni non adeguate, quando una componente del quadro dirigenziale prende parte ad un reato è giusto che la responsabilità della società sia diretta".

Dalle sue parole si riesce a cogliere la grande amarezza...

"Io penso che il calcio sta morendo, dobbiamo ritrovare l'etica e la cultura e riportarla in questo sport. Penso al codice etico di Prandelli, ma in generale stiamo assistendo ad una decadenza. Trent'anni fa non esistevano queste cose, c'è bisogno di giustizia. Quando ero al Bologna fui io in prima persona a condurre la battaglia per l'allargamento della Serie B e credo che se la Nocerina costruirà un buon collegio difensivo le sue ragioni prevarranno".

Lei quindi non è d'accordo con la decisione di Palazzi?

"Palazzi deve far capire ed esprimere il suo metro di giudizio, non è possibile dare un -2 all'Atalanta e poi chiedere -27 all'Albinoleffe. Io sono dell'opinione che chi ha sbagliato deve essere radiato. C'è bisogno di pene esemplari. Gli organi competenti devono controllare  ogni tre mesi, come si fa nelle scuole. Io mi trovo d'accordo con le parole del capo del governo Monti, che sono si un'extrema ratio, ma forse hanno un fondo di verità. Questo mondo deve essere ripulito e per farlo ci si deve concentrare sulla giustizia, anche se questa portasse alla momentanea sosta dei campionati".

Come si può effettuare questa pulizia?

"Si deve partire dalle figure, oramai non esistono più i dirigenti di una volta. Oggi i direttori sportivi pensano soltanto alla compravendita. Oggi le società sono delle aziende, chi lavora per esse dovrebbe pensare al bilancio e non all'acquisto e alla vendita di calciatori. Il direttore generale deve essere aziendalista e ognuno deve adempire al meglio ai propri compiti".

Andando nello specifico della Nocerina, lei è d'accordo con la volontà della società di puntare di nuovo su Auteri nonostante la retrocessione?

"Su Gaetano Auteri non posso esprimermi, non conosco come opera sul campo e quindi non posso dire nulla al riguardo. Conosco il direttore sportivo Pitino, è uno bravo che ha fatto tanta Lega Pro. In Serie B è ancora inesperto, ma può fare bene. Forse gli mancano dei collegamenti con le squadre più importanti della Serie A. Non penso di essere in grado di consigliare qualche giocatore alla Nocerina, Merino e Farias sono due elementi importanti, ma il loro futuro non sembra a Nocera".

Quale consiglio può dare al presidente Citarella?

"Io non posso dare consigli, non vivendo la situazione societaria dall'interno. Dovrei sapere una piazza come Nocera cosa può dare, l'Agro nocerino-sarnese cosa può dare e da qui fare i calcoli e trovare le soluzioni. Conosco però Citarella, il cui padre è stato un mio carissimo amico, e a lui posso dire che per fare bene nel calcio si deve programmare. Non sempre chi ha soltanto una forte disponibilità economica vince, altrimenti vincerebbero sempre gli stessi. L'importante è trovare dirigenti competenti che sappiano lavorare per la società-azienda. Certo però questo calcio è cambiato, non esistono più i presidenti di una volta".

Ci spieghi meglio...

"Io ricordo presidenti come Orsini, della Nocerina, ma anche Anconetani del Pisa o l'ing. Viola della Roma. Gente che amava il calcio, ma che soprattutto aveva la cultura di questo sport".

Infine nella sua lunga carriera non ha mai lavorato in Campania, come mai?

"Forse perchè io non amo farmi pubblicità, non sono un grande amante dello sfruttamento dei mass media. Tutti i traguardi che ho raggiunto li ho guadagnati con il lavoro e con il sudore. In Campania non ho mai lavorato, tranne  nel 2003 con la Salernitana, perchè forse non ho fatto piaceri a nessuno. Ti amano sei fai il bene di qualche, invece se non fai nessun favore vieni odiato e criticato".

 

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