Modena, Caliendo: "Sono sereno, credo in questo Modena"
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Si potrebbe pensare che quello attuale sia forse il momento sportivamente più brutto della gestione targata Antonio Caliendo, ma il patron canarino smentisce questa tesi ed anzi va controcorrente: «Se devo essere sincero, non sono mai stato così sereno». I risultati del finesettimana cadetto hanno relegato il Modena, che ha una partita in meno rispetto alla concorrenza, in zona playout dunque comprendere le parole di Caliendo non è semplice, ma c'è una spiegazione: «Sono sereno perché domenica prima ancora che iniziassero le partite era questa la classifica che avevo in mente; speravo che le squadre di fondo classifica iniziassero a vincere, accorciando la graduatoria». Come al solito Caliendo piuttosto che guardare verso il basso preferisce volgere lo sguardo in alto: «E' così perché io credo fermamente nel nostro lavoro e nella squadra che abbiamo costruito. Abbiamo 7/8 punti di distacco dai playoff ne abbiamo 3 dal fondo classifica con una partita in meno e quindi sono sereno perché credo nella nostra filosofia. L'unica delusione di questa stagione è stata il preparatore atletico Scotti: ha fatto esperimenti sulla squadra, usandola come cavia e non è concepibile che il lavoro di una società professionistica venga rovinato in questa maniera. Appena me ne sono accorto l'ho cacciato via subito». La serenità e l'ottimismo di Caliendo derivano anche dalla situazione degli infortuni, che inizia a migliorare: «Soltanto adesso vediamo un po' di luce. Gozzi e Signori sono rientrati in gruppo, Rubin in allenamento è molto più pimpante ed anche Salifu comincia a stare meglio: sono tutti giocatori molto importanti per noi, non dimentichiamolo». Viene da chiedersi, però, se Caliendo non abbia tirato le orecchie a qualcuno dei giocatori della rosa: «Io vigilo in continuazione sulla squadra e se qualcuno non mettesse in campo il 100% lo richiamerei in prima persona, ma così non è. Tutti stanno dando il massimo, anche se è giunto il momento di fare ancora di più. Quella di sabato contro il Pescara è una partita speciale, che vale ancora più delle altre. I giocatori si devono guardare in faccia e tirare fuori energie extra».Questa la situazione sul campo, mentre nelle stanze dei bottoni l'abbassamento della rata sul mutuo dello stadio è stata una liberazione: «Ci siamo tolti una spada di Damocle che pendeva sulla nostra testa e devo ringraziare l'amministrazione comunale che ha compreso la nostra situazione. Ora avremo anche più spazio per operare sul mercato di gennaio e portare a casa qualche giocatore importante per rinforzare la rosa. Ma io attendo anche che Ferrari sia al meglio e si sblocchi e che Beltrame trovi maggiore continuità. Come detto credo nel lavoro che abbiamo fatto».
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