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Gallipoli, funerale dei tifosi...

di Francesco Rossi
Fonte: LeccePrima.it

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Manifesti, bara in cartapesta, lapide e striscioni per commemorare la “disfatta” societaria ad un anno esatto dalla festa promozione in B. In Curva Sud cordoglio e invettive per dirigenti e politici

Dalla festosa sfilata con drappi e vessilli giallorossi per le vie cittadine al corteo funebre e ai messaggi di cordoglio. Città e tifosi in lutto, il Gallipoli calcio è definitivamente “defunto”. Venuto a mancare, non per cause naturali, ma per responsabilità più che oggettive. E’ passato appena un anno. Dodici mesi sono stati sufficienti per polverizzare la favola del Gallipoli. Il 17 maggio 2009 il club salentino, guidato dal presidente Barba e da mister Beppe Giannini, conquistava la storica promozione in serie B. E in città era l’apoteosi. Ieri pomeriggio, stessa data e stesso orario i tifosi ionici hanno ironicamente celebrato “l’anniversario” in senso diametralmente opposto. Allora si celebravano le storiche nozze della Gallipoli calcistica con il campionato di serie B; oggi si celebra il “funerale” di una società sulla via della “polverizzazione” per via delle ormai note vicende finanziarie. Una società alla deriva, messa in liquidazione e sulla via del fallimento. Forse la ferita più atroce per l’encomiabile tifoseria organizzata giallorossa. Più della stessa retrocessione maturata sul campo e decretata matematicamente domenica scorsa. Per effetto del pareggio nel posticipo di serie B tra Crotone e Mantova (2-2) infatti il Gallipoli è ormai ufficialmente retrocesso in Prima divisione.

Per l’anniversario del 17 maggio i tifosi gallipolini speravano ovviamente di poter festeggiare con ben diverso spirito. Invece si sono ritrovati in Curva sud, allo stadio “Antonio Bianco” di Lido San Giovanni, ed hanno organizzato il funerale del Gallipoli calcio. Una “triste” cerimonia per esorcizzare il momentaccio vissuto da chi la squadra c’è l’ha nel cuore da sempre, e come atto di denuncia contro tutti coloro che, a torto o ragione, hanno contribuito alla “disfatta” del sogno promozione e della bella realtà calcistica cresciuta a suon di goal e successi in riva allo Ionio. Non sono mancate la classica lapide commemorativa e l’affissione di manifesti in segno di lutto. E poi canti, cori, fumogeni e lumini votivi alla falde della bara in cartapesta adagiata al centro della curva, corredata con una lettera B e un campo di calcio e una ghirlanda di garofani rigorosamente gialli e rossi.

“Annunciamo con tristezza la morte del Gallipoli calcio. La perdita subita è motivo di tristezza per tutti noi, siateci vicini” recita uno dei manifesti ancora presenti sulle gradinate dello stadio. E ancora, quelli più goagliardici e ironici, che prendono di mira (e non tanto velatamente) dirigenti vecchie nuovi e amministratori cittadini. “Strozzato da una... Fava, si è spento il Gallipoli Calcio” si legge su un altro manifesto che verosimilmente è riferito al soprannome dell’ex patron Barba. E ancora: “La Curva Sud partecipa con dolore e rassegnazione alla scomparsa del Gallipoli Calcio, tragicamente assassinato dai suoi Genitori (a buon intenditor poche parole)”. E significativo anche l’epitaffio sulla lapide marmorea commemorativa con la quale i tifosi hanno manifestato il proprio cordoglio: “Dopo una straordinaria cavalcata il 17 maggio 2009 in questa specie di stadio il Gallipoli conquista la Serie B. Oggi 17 maggio 2010 commemoriamo la fine del sogno/incubo e la fine del Calcio gallipolino. I tifosi posero… sognando uno stadio e un sindaco all’altezza della città”.

Nel mirino dei tifosi sono finiti tutti i potenziali responsabili della fine del ciclo del Gallipoli calcio: da Vincenzo Barba, a Daniele D’Odorico, al sindaco Giuseppe Venneri che in uno dei manifesti confezionati dagli ultrà sono (insieme all’assessore Cacciatori, alla Giunta e al consiglio comunale tutto, maggioranza e opposizione), a dare “il lieto” annuncio della dipartita del Gallipoli calcio”, venuto a mancare dopo “una lunga e interminabile agonia munito del solo conforto dei tifosi…”. I tifosi giallorossi, appunto, che in tutto il marasma generale sono gli unici a non essere “retrocessi” e che resteranno legati al “magico Gallo” a prescindere dal campionato in cui si giocherà il prossimo anno. Il tutto mentre in serie B in queste ore potrebbe rimanerci l’ex tecnico ionico, Beppe Giannini, vicinissimo all’accordo con il Livorno appena retrocesso dal campionato di serie A.

 

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